Ed ecco che in autunno il melograno torna a regalarci la magia dei suoi frutti colorati che da secoli sono stati protagonisti di miti e leggende. 😀
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Il melograno, sinonimo di fertilità per tutte le culture, ci da questo frutto che è stato rappresentato fin dall’antichità solo o tra le mani di divinità per le quali era sacro.
Lo troviamo poi posto nella mano di Gesù Bambino alludendo alla nuova vita da lui donataci oppure nelle mani della Madonna (famosissima quella di Botticelli).
Nell’arte copta si incontra, invece, l’albero del melograno come simbolo di resurrezione.
Le leggende, le tradizioni ed i simbolismi collegati al melograno sono tanti quanti i suoi semi!
Simbolo universale dell’eros, della fertilità, della prosperità, della fortuna, ma anche dell’Aldilà, cantato da Omero, narrato da Salomone e da Shakespeare, fatto diventare leggenda dai romani, raffigurato in numerosi quadri, ha dato anche il suo nome ad una famosa città spagnola, Granata, dopo che nell’800 d.C. i Mauretani lo trasportarono nella penisola Iberica.
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è la stupenda città dell’Andalusia che nasce ai piedi dell’imponente catena montuosa della Sierra Nevada, la più grande e frequentata zona sciistica della Spagna.
scrittori e artisti del calibro di Delacroix e Dalì, attirati non solo dalla meraviglia dei palazzi, delle chiese o degli antichi quartieri, ma anche dall’atmosfera che si respira lungo le strade, nei parchi e lungo le coste della città.

In base ad un altro mito, per volontà delle Erinni, un melograno fiorì sulla tomba di Polinice, i cui frutti quando venivano aperti colavano sangue.

Portata nel Mediterraneo dai mercanti Fenici millenni fa, viene considerata, assieme alla mela cotogna ed all’uva, uno dei più antichi frutti coltivati. Durante l’antichità veniva usato in polvere come medicinale o come tintura. I greci aromatizzavano con questa polvere i loro vini rossi, mentre i romani seccavano la sua buccia per conciare la pelle.
Nella cucina i semi erano usati crudi e cotti in moltissimi piatti, ma si utilizzava moltissimo anche il loro succo. Apicio consigliava, per la loro conservazione, di immergerle in acqua bollente per pochi secondi e di appenderle. Nella Bibbia si parla esplicitamente di “mosto di melagrana”, il che induce a credere che gli Ebrei utilizzassero il succo dei granelli facendolo fermentare. Gli Egizi consideravano la bevanda ottenuta dal succo ricavato dai frutti maturi una vera prelibatezza.
Maometto, in un verso del corano dice: “mangia melagrana in quanto purifica il corpo dalla gelosia e dall’odio”.
In diverse civiltà il melograno godeva di un particolare riguardo e rispetto e la medicina attuale dimostra che la sapienza degli antichi aveva delle basi veritiere. Oggi sappiamo, infatti, che la melagrana è ricca in vitamine A, C ed E, in ferro, potassio, sostanze antiossidanti e polifenoli. La concentrazione di queste sostanze benefiche è tre volte superiore a quelle del vino rosso e del The verde.
Oggi viene utilizzato in cucina sia crudo, sia come succo, sia come concentrato di sciroppo, conosciuto come granadina.
E per finire…ecco una ricetta : Il segreto del sultano (zuppa al succo di melagrana)
Ingredienti: 500 gr di carne macinata magra di agnello, 2 tazze di succo di melagrana, 1 e ½ tazza di brodo di carne, ½ cucchiaino di chiodi di garofano in polvere, ½ cucchiaino di pepe nero macinato fresco, ½ cucchiaino di curcuma, 1 cucchiaino di sale, 1 cucchiaio di foglie di menta finemente tritate, 1 tazza di prezzemolo finemente tritato, 1 cipolla media finemente tritata, 4 cucchiai di olio extravergine di oliva.
Fonte: http://orizzontidelgusto.blogspot.com/2006/01/la-melagrana-ed-il-segreto-del-sultano.html
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ottobre 20, 2010 at 6:28 PM
Gentile,potete suggerirmi come conservare il melagrano eventualmente tramite la spremitura e o surgelazione dello stesso o con l’aggiunta di un pò di alcool.In attesa ringrazio in anticipo .Giuseppe
ottobre 20, 2010 at 10:47 PM
Ciao Giuseppe e ben venuto 🙂 ; mi dispiace però di non poterti aiutare ma troverai forse sul web quello che cerchi 🙂